Rubrica della salute
Le Malattie Sessualmente Trasmissibili
Rischi e Prevenzioni
Le Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST), dette anche malattie veneree, sono malattie infettive causate da batteri, virus o protozoi, che si possono trasmettere e contrarre generalmente attraverso l’attività sessuale come la sifilide, la gonorrea, il linfogranuloma venereo e l’ulcera molle, l’herpes genitalis, i condilomi, la scabbia, la pediculosi, la Candida, il Trichomonas, la Clamidia e l’ epatiti virali A, B, C, D e l’HIV (AIDS).
Gli agenti infettivi a trasmissione sessuale possono causare lesioni agli organi sessuali, ma possono diffondersi anche in altre aree anatomiche fino a causare lesioni permanenti e la morte.
In Europa le malattie sessuali sono in aumento a causa spesso dell’imprudenza perché si è ancora poco attenti ai rapporti protetti. Secondo il primo rapporto dell’European center for diseases control (Ecdc), che raccoglie i dati degli ultimi 10 anni sulle MST il numero di casi è in continua crescita con alcune nazioni come la Gran Bretagna che sono un vero e proprio serbatoio. Le statistiche parlano 344 mila casi di Clamidia in Europa nel 2009, con un aumento costante negli ultimi 10 anni. L’88% dei casi si concentra in quattro paesi, Svezia, Norvegia, Gran Bretagna e Danimarca. Gli individui più a rischio sembrano essere le donne (60% dei casi) e i giovani tra 15 e 24 anni (75% dei casi). In Italia si valuta che le infezioni sessualmente trasmesse possano essere più di mezzo milione l’anno; le più diffuse sono i condilomi (33,0%). Anche in Italia, come in Europa, la Clamidia è un’infezione sessualmente trasmissibile più diffusa, fra quelle batteriche e i dati sottolineano un andamento annuale in costante aumento. Quello che più colpisce riguarda il significativo aumento di certe MTS che sembravano essere scomparse. Un dato interessante riguarda la Sifilide I e II o Lue, causata dal batterio Treponema Pallidum, in aumento tra i giovani di sesso maschile (7.585 casi, il 9,6% del totale delle infezioni) con un incremento che dal 1996 al 2008 ha raggiunto l’800%. La sifilide o come spesso viene ricordata “il mal francese” è una malattia che si trasmette principalmente attraverso il contatto sessuale.
I fattori che mettono più a rischio di contrarre tali malattie sono: l’aumento dei rapporti sessuali, la frequenza e il numero dei partner sessuali, il numero dei partner del proprio o della propria partner, l’autoterapia, cioè cercare di curarsi da soli senza rivolgersi ad un medico.
Un problema ancora poco noto è la comorbidità, ossia la presenza di un’infezione non curata che porta all’instaurarsi di altri patogeni: il sistema di sorveglianza basato sui centri clinici che ha operato dal 1991 ha evidenziato che il 2,8% dei giovani ai quali era stata diagnosticata una MST e risultato positivo al test HIV, contro una prevalenza nella popolazione generale intorno al 0,1%. Ciononostante circa il 30% dei soggetti con MST non viene testato per l’HIV nonostante la raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
I fattori che mettono più a rischio di contrarre tali malattie sono: l’aumento dei rapporti sessuali, la frequenza e il numero dei partner sessuali, il numero dei partner del proprio o della propria partner, l’autoterapia, cioè cercare di curarsi da soli senza rivolgersi ad un medico. È necessario ricordare che esiste già il rischio di contrarre la MST nel corso di un unico rapporto sessuale, anche fosse il primo; per quanto riguarda le infezioni virali da HIV, HAV, HBV, HCV e HDV i rapporti omosessuali maschili sono maggiormente a rischio a causa delle microlesioni delle mucose che favoriscono la trasmissione del virus o per la presenza del virus nel tratto gastrointestinale. Anche i rapporti orali sono una possibile via di trasmissione, anche se il rischio può essere minore rispetto ai rapporti genitali, in quanto le secrezioni vaginali, lo sperma e la saliva sono veicoli di infezione: perciò l’utilizzo del profilattico rimane sempre la migliore misura precauzionale.
Le infezioni sessuali spesso sono scarsamente sintomatiche, e per lo più sono perfettamente curabili, in buona parte con una terapia antibiotica da somministrare a entrambi i partner.
In caso di secrezioni anomale dai genitali, ulcerazioni o piccole escrescenze sull’apparato genitale o anche solo quando si hanno dubbi sui rapporti sessuali avuti, di ricorrere ad una consulenza con il proprio medico o con lo specialista. Bisogna ricordare che le malattie sessualmente trasmesse riguardano entrambi i partner ed è quindi la coppia che deve essere trattata per una eradicazione della malattia, impedendone così l’ulteriore diffusione.
Le infezioni sessuali spesso sono scarsamente sintomatiche, e per lo più sono perfettamente curabili, in buona parte con una terapia antibiotica da somministrare a entrambi i partner, ma se trascurate possono determinare sterilità, tumori, problemi in gravidanza e parto prematuro. Le uniche malattie per le quali la guarigione è in dubbio ed a maggior rischio di evoluzione sono quelle a trasmissione virale. Tra queste, l’HIV è sicuramente quella più conosciuta e per la quale non esiste ancora una cura, quindi la prevenzione è di fondamentale importanza.
I metodi di prevenzione delle MST più efficaci sono:
- L’astinenza: è l’unica condizione che con certezza evita la trasmissione di patologie sessualmente trasmesse. Ha senso “praticare” l’astinenza quando non si conosce il/la partner. Infatti anche se non presenta sintomi non è possibile escludere che sia portatore/portatrice di agenti patogeni trasmissibili e tutti gli altri metodi preventivi non garantiscono la massima protezione.
- L’uso del preservativo maschile: è stata dimostrata un’efficacia di circa 85% per questo mezzo di prevenzione. Molti fattori non lo rendono sicuro al 100%: il mal posizionamento, la rottura, lo spostamento durante l’atto sessuale.
- L’uso del profilattico femminile: ha un’efficacia sotto l’80% e come per quello maschile è soggetto a fattori che ne riducono l’efficacia. Tutti gli altri metodi per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse non hanno un’efficacia dimostrata.