I disturbi specifici dell'apprendimento
I Bisogni Educativi Speciali (B.E.S) comprendono lo svantaggio socio-culturale, i disturbi specifici dell’apprendimento ed altri disturbi evolutivi specifici.
Con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (D.S.Ap) si fa riferimento ad una categoria diagnostica di disturbi evolutivi neurobiologici geneticamente determinati, riguardanti l’apprendimento della lettura (dislessia) e/o scrittura (disortografia) e/o calcolo (discalculia) e/o grafia (disgrafia). A differenza di quanto si credeva in passato, i D.S.Ap non sono la conseguenza di un insegnamento inefficiente né di scarso impegno da parte dell’alunno, ma dipendono esclusivamente da un assetto neuropsicologico che non permette l’apprendimento automatico di certe abilità. Spesso (ad oggi si stima intorno all’80%), se ignorati, a questi disturbi possono aggiungersi senso di frustrazione con diminuzione di motivazione allo studio e alle relazioni sociali, bassa autostima, ansia e flessione del tono dell’umore; ecco perché è fondamentale essere adeguatamente informati ed intervenire con attività di potenziamento personalizzate al fine di ottenere progressivi miglioramenti.
Vediamoli nel dettaglio.
COS'È LA DISGRAFIA?
È un Disturbo Specifico dell'Apprendimento che consiste in una marcata difficoltà nell'esecuzione del gesto grafico, dovuta ad un deficit di pianificazione dei movimenti sequenziali che portano ad ottenere una buona grafia.
Come ci accorgiamo che una persona è disgrafica? Ecco alcuni indicatori:
- difficoltà nello scrivere su una linea e dentro i margini
- difficoltà nel tenere una matita in modo corretto ed usare adeguatamente le forbici
- eccessiva stanchezza nello scrivere
Il trattamento può includere esercizi motori per rafforzare il tono muscolare, migliorare la coordinazione occhio-mano, controllare la scrittura, etc. Le conseguenze, senza una diagnosi ed intervento adeguato, possono essere a livello di rendimento scolastico e psicologico (ansia, scarsa motivazione nello studio, minor senso di autoefficacia, scarsa autostima, difficoltà nelle relazioni coi pari).
COS'È LA DISLESSIA?
È un Disturbo Specifico dell'apprendimento che ha come peculiarità una lentezza e minor accuratezza nella lettura.
Il termine fu coniato dall'oculista Rudolf Berlin nel 1887, per riferirsi ad un suo paziente che riscontrava difficoltà nella lettura pur mostrando un quoziente intellettivo e capacità fisiche nella norma.
Come si manifesta la dislessia? I campanelli d'allarme riguardano:
- inversioni di lettere, sillabe o numeri
- sostituzioni di lettere con altre di suono o forma grafica simile
- perdita frequente di segno
- omissioni
- tendenza a leggere la stessa parola in modo diverso nello stesso brano
In cosa consiste il potenziamento? Dopo un'accurata diagnosi, dal profilo funzionale possiamo individuare i punti di forza e debolezza su cui incentrare l'attività di potenziamento del bambino/ragazzo. Ad esempio, si mira all'automatizzazione di quei processi che permettono la conversione grafema-fonema per rendere migliore la velocità e l'accuratezza di lettura di parole e non parole.
Se ignorata, quali sono le conseguenze? Senso di frustrazione che, a sua volta, può portare ad un rifiuto scolare (nei bambini) e al ritiro scolastico (in adolescenza), disturbi d'ansia (ansia sociale, panico), flessione del tono dell'umore, scarsa autostima, isolamento sociale.
COS'È LA DISCALCULIA?
È un Disturbo Specifico dell'apprendimento che coinvolge l'abilità di calcolo e numero. Il disturbo può assumere forme differenti a seconda che sia "superficiale" o "profonda".
Come ci accorgiamo se un bambino ha questo disturbo? Ha difficoltà in:
- capire la relazione tra numero e quantità
- lettura e scrittura di numeri (scrive al contrario, inverte le cifre)
- calcolo a mente e tabelline
- incolonnamento dei numeri
- contare alla rovescia
- riconoscere i segni delle operazioni
Come lavoriamo sulla discalculia? Potenziando le abilità di calcolo, la memoria di lavoro, giochi didattici anche creati insieme al paziente.
COS'È LA DISORTOGRAFIA?
È un Disturbo Specifico dell'apprendimento caratterizzato da una minore accuratezza ortografica sia sotto dettatura che in autonomia.
Come si manifesta la disortografia? Con errori in:
- omissione/aggiunta di lettere o parti di parola
- sostituzione/inversione di grafemi
- errori nelle regole ortografiche
- difficoltà nel copiare dalla lavagna
- separazioni illegali
- fusioni
Come si lavora sul disturbo? Facendo insieme al paziente il quaderno magico con regole grammaticali
- segnare le figure che iniziano con una certa lettera
- insegnare all'alunno ad automonitorarsi
- rime
Un piccolo suggerimento ma molto importante: cerchiare con la penna rossa solo le parole scritte correttamente.
E, infine, come sosteneva A. Einstein:
“ Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido".
articolo a cura della Dott. ssa E. Betti, psicologa