La paura e la pandemia
Tutti gli uomini, pur sforzandosi di essere razionali affidandosi sono psico-logici e quindi le emozioni giocano un ruolo importante nelle scelte più pianificate o basate su dati di fatto.
In questo momento storico dove siamo sotto scacco della pandemia una delle reazioni più comuni è paura che è emozione primaria, fondamentale per la nostra difesa e sopravvivenza, ma se non riusciamo a gestirla percependo il Coronavirus come un pericolo ingestibile, un soggetto può attuare comportamenti impulsivi, frenetici e irrazionali .in certe situazioni una persona passa spesso al panico o all’ansia generalizzata, per cui il pericolo di contagio viene generalizzato percependo ogni situazione come rischiosa ed allarmante.
In alcuni individui si sviluppa poi una situazione di ipocondria, intesa come tendenza a eccessiva preoccupazione per il proprio stato di salute percependo ogni minimo sintomo come un segnale inequivocabile di infezione da Coronavirus.
Preoccuparsi agitandosi e alla fine attuando comportamenti irrazionali e controproducenti non serve.
I periodi di quarantena costringono a interrompere le rassicuranti abitudini quotidiane creando a volte uno stato temporaneo di disorientamento, in questo stato di cose si può cogliere però l’occasione di investire su nuove attività o su quelle attività.
Se ci fosse qualcuno in stato di allerta, disagio, ansia o addirittura panico adulto o bambino può rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta professionista adatto a gestire questi temi accompagnando la persona a uno stato più adattivo e funzionale e con lui in un Setting adatto ed idoneo potrà elaborare emozioni, preoccupazioni o addirittura vissuti traumatici se presenti.